Intolleranza al lattosio, per bambino e adulto il latte è sempre proibito?

La gastroenterite innesca nel neonato una forma solo transitoria

04/08/2015

Fortuna non è più così. Il piacere di un cappuccino, una cheescake, una tartina al formaggio non sono più proibiti anche per chi è intollerante al lattosio. La ricerca e l'industria hanno pensato anche alla gola di chi ha problemi con il latte, creando prodotti in cui il lattosio non c'è più, trasformato in anticipo in zuccheri più semplici e digeribili. Anche perché “in genere l'intolleranza al lattosio, che compare dopo i due anni di vita, una volta comparsa, è irreversibile, causata dalla mancanza, che può essere totale o parziale, della mutazione genetica che consente di digerire il lattosio stesso”, spiega Andrea Vania, del Dipartimento di pediatria e neuropsichiatria infantile università Sapienza di Roma.


Un enzima "mutato" – Millenni fa i nostri progenitori perdevano la capacità di digerire il latte dopo lo svezzamento. Poi, nel corso dell'evoluzione, è avvenuta una mutazione genetica, sostenuta dall'alimentazione a base di latte delle popolazioni dedite alla pastorizia. “Si ritiene infatti che la specie umana sia di base geneticamente incapace di esprimere la lattasi, l'enzima preposto, al di fuori – dice Vania - del periodo dell'allattamento, e che la mutazione che consente la persistenza dell'enzima in età adulta sia comparso circa 7000 anni fa”. Per molti, la fine dell'allattametno resta il momento in cui la lattasi scompare. Si tratta di una perdita graduale ed “è difficile che si abbia un'intolleranza totale, più facilmente c'è una progressiva perdita d'efficienza della funzione, col risultato che individui intolleranti al lattosio non tollerano una tazza di latte, ma potrebbero tollerare un caffè macchiato”. Differenze tra bambini e adulti? “Non c'è nessuna differenza tra l'intolleranza in età infantile e nell'adulto, i disturbi sono gli stessi – risponde Vania – vale a dire mal di pancia, flatulenza, spesso diarrea”. Scoprire se è l'intolleranza a provocarli è semplice. Basta un TEST GENETICO DNA non invasivo e rapido presentando risultati certi circa il rischio di sviluppare intolleranza al lattosio, il test quindi permette di distinguere tra l'intolleranza al lattosio di origine genetica, tipica dell'età adulta, e la forma indotta secondariamente in conseguenza di altre patologie o di infezioni intestinali ad esempio un deterioramento della mucosa intestinale.


L'intolleranza nei bambini – Per i più piccoli bisogna fare attenzione.  “In età pediatrica esiste una forma transitoria di intolleranza al lattosio – spiega Vania, esperto di Nutrizione Pediatrica -, scatenata solitamente da una gastroenterite o da qualche altra malattia che danneggia la mucosa intestinale”. Lo stop al latte, quindi, deve essere solo temporaneo se arriva una gastroenterite. Passata diarrea e mal di pancia, tutto torna alla normalità. Anche la poppata.