Intolleranza al lattosio: test, dieta e sintomi

16/07/2015

L'intolleranza al lattosio si verifica in caso di deficienza dell’enzima lattasi, si manifesta cioè quando viene a mancare l’enzima in grado di scindere il lattosio, il principale zucchero del latte (latte di mucca, di capra, di asina oltre che latte materno), in glucosio e galattosio. Se non viene correttamente digerito, il lattosio che rimane nell’intestino viene fatto fermentare dalla flora batterica intestinale con conseguente produzione di gas e di diarrea.

E’ molto comune in età adulta, tanto da non venire considerata una malattia da parte del mondo scientifico.

Cause di intolleranza al lattosio

Si riconoscono 3 casi principali di intolleranza al lattosio;

  1. nel primo caso può manifestarsi a causa di una mancanza fin dalla nascita dell’enzima lattasi ed emerge quando il bambino assume il latte la prima volta. Il neonato dovrà quindi essere nutrito con formule senza lattosio evitando, almeno nei primi mesi se possibile, le formulazioni a base di soia. Poichè questa è in realtà un’evenienza molto rara, è bene non confondere l’intolleranza al lattosio con l’allergia alle proteine del latte vaccino, una condizione più frequente durante i primi mesi di vita del bambino; entrambe le intolleranze producono un quadro sintomatologico molto simile, ma di norma l’allergia alle proteine del latte vaccino provoca orticaria e/o rash cutanei.
  2. Più comune è invece l’intolleranza al lattosio che si manifesta nell’età prescolare-scolare, quando l’attività dell’enzima lattasi si riduce progressivamente fino a scomparire, a volte del tutto, in età adulta.
  3. L’intolleranza al lattosio, infine, si può manifestare a causa di diarrea acuta infettiva, per esempio da rotavirus: in questo caso l’intolleranza è di tipo transitorio, regredisce in 3-4 mesi e può manifestarsi all’inizio della diarrea o durante il suo decorso.
http://en.wikipedia.org/wiki/File:LacIntol-World2.png

 

Test per l’intolleranza al lattosio

Anche se molto spesso l’esperienza quotidiana è sufficiente ad individuare un’intolleranza al lattosio, è disponibile un test che permette di verificarlo con ottima accuratezza: il TEST GENETICO. risulta essere non invasivo e rapido presentando risultati certi circa il rischio di sviluppare intolleranza al lattosio, dal momento che i tradizionali test di laboratorio presentano un'alta frequenza di falsi positivi oppure risultano particolarmente invasivi (biopsia intestinale). Il test permette quindi di distinguere tra l'intolleranza al lattosio di origine genetica, tipica dell'età adulta, e la forma indotta secondariamente in conseguenza di altre patologie o di infezioni intestinali, ad esempio un deterioramento della mucosa intestinale secondario a un processo infiammatorio o infettivo.

 

Sintomi

Quando l’enzima lattasi non è più debitamente espresso il lattosio passa indigerito attraverso l’intestino e quando arriva al colon viene attaccato dalla microflora residente e trasformato in idrogeno e acidi organici. Elevate quantità di idrogeno procurano gonfiore, tensione addominale, faltulenza,meteorismo, il lattosio indigerito richiama invece acqua nell’intestino che diventa causa di diarrea.

I sintomi compaiono di norma da 30 minuti a 2 ore dopo l’ingestione di lattosio.

Cura e Dieta

In caso di intolleranza l’unica cura possibile consiste nell’eliminazione o nella riduzione del lattosio dalla dieta. Il lattosio non sempre deve essere completamente eliminato, perché per ogni individuo esiste un valore soglia al di sopra del quale compare tutto il fastidioso corteo sintomatologico; è quindi importante imparare per trial and error (letteralmente prova e sbaglia) la quantità tollerata, affidandosi anche alla lettura delle etichette commerciali.

Eliminare il lattosio dalla dieta non è in realtà così semplice come può sembrare, perché il lattosio non è solo il principale zucchero del latte, ma è presente anche nello yogurt, nella panna, nel burro, nei fiocchi di latte, nella mozzarella, nella ricotta. In tracce è rinvenibile anche nelle cipolle, nei broccoli, nelle uova, nelle pere ed è pure un additivo presente in alcuni insaccati, nei farmaci e negli integratori alimentari. In caso di soggetti particolarmente sensibili è quindi necessario accertarsi dell’assoluta assenza di lattosio (e quindi anche di latte!) da ogni cibo consumato.

Sebbene il latte e gli alimenti a base di latte sono l’unica fonte naturale di lattosio, quest’ultimo si trova spesso aggiunto ai cibi preparati commercialmente; le persone con bassissima tolleranza al lattosio dovrebbero conoscere i numerosi prodotti alimentari commerciali che possono contenere anche piccole quantità di lattosio, come

  • pane e altri prodotti da forno
  • cereali per la prima colazione
  • purea di patate istantanea
  • margarina
  • carni
  • insalata
  • caramelle e altri spuntini
  • miscele per frittelle, biscotti e torte
  • surgelati

Imparare a leggere con attenzione le etichette degli alimenti alla ricerca di latte e lattosio, ma anche di siero di latte, ricotta, derivati del latte diventa quindi una necessità.

Il lattosio è utilizzato in più del 20 per cento dei farmaci che richiedono ricetta medica e circa il 6 per cento dei farmaci da banco, anche molti tipi pillole anticoncezionali contengono lattosio; tuttavia questi prodotti sono controindicati solo per le persone con grave intolleranza al lattosio.

Alcuni soggetti intolleranti riescono invece a volte a tollerare lo yogurt perché ha un basso contenuto di lattosio, oppure sopportano l’ingestione di piccole quantità di latte.

Altre problematiche

Se si elimina il lattosio dalla dieta si ha un peggioramento nell’assorbimento del calcio ed una cattiva mineralizzazione ossea; per questo motivo in caso di accertata intolleranza è buona norma includere nella dieta formaggi a basso contenuto di lattosio ed assumere integratori a base di calcio.